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Editoriale

Cari Lettori,

nel grafico che raffigura l’Africa vengono ripresi i colori ricorrenti nelle bandiere dei Paesi africani.

Il nero rappresenta il colore della pelle, il rosso la nobiltà del sangue africano, il verde il rigoglio della vegetazione, l’oro la ricchezza del sottosuolo.

Questo grafico sarà il nostro logo. Esso rappresenta il salto di qualità compiuto da Europa2010 Magazine che segue il naturale sviluppo del programma culturale del Centro Studi non profit “Europa 2010” di cui porta il nome.

Dopo quasi tre lustri di impegno nell’attività scientifica di ricerca, progettazione e formazione nel campo del dialogo interculturale, della mediazione dei conflitti, della giustizia e della sicurezza globale, grazie anche a floridi e stimolanti contributi di pensiero offerti da frequentatori provenienti dai paesi africani, Europa 2010 ha sviluppato un progetto di “Studi per il Rinascimento Africano”, nato, come idea, durante il Convegno conclusivo dell’Anno Accademico 2015/2016 del Master Universitario di II Livello in “Peace building management – per costruire la pace nel mondo”, dal titolo “Per il Rinascimento Africano: Africa tra passato e futuro”, tenutosi a Roma l’ 11 novembre 2016.

Accademici, esperti, funzionari, diplomatici dell’Africa e Italiani, hanno offerto le loro competenze, il loro tempo e il loro impegno per realizzare questo progetto che tende a promuovere il riscatto dei popoli africani per il recupero dell’identità, della cultura e della stabilità socio-economica di questo meraviglioso Continente, culla di civiltà, oggi compromesso da una instabile situazione geopolitica e sociale.

Il nostro Magazine non poteva non seguire questa strada e, dunque, lasciando ad altri organi di stampa l’attualità, intende rivolgere la propria attenzione a tali Studi cercando di realizzarne la più proficua diffusione.

Europa2010 Magazine continua ad essere la voce parlante dell’Associazione no profit di cui porta il nome e di cui seguirà sempre le linee guida e la mission perché vincenti nel corso degli anni, orientate alla diffusione della cultura della pace, del dialogo interculturale, della salvaguardia ambientale, dello sviluppo sostenibile, orientate alla formazione di una nuova classe dirigente ispirata ai più alti valori morali.

Resterà, all’interno del magazine il “Laboratorio per l’Etica Pubblica” perché abbiamo ancora tanto bisogno di costruire Etica nella nostra società e gli artigiani sono sempre di meno.

Buona lettura

 

Il Direttore Responsabile